Google Cognitive System
L'Expert Human Curation affianca la capacità di analisi degli algoritmi dei motori di ricerca, alla capacità umana di valutare qualitativamente in maniera efficace un contenuto sul web.
Negli ultimi mesi alcune delle grandi aziende del web 2.0 hanno ricominciato a puntare sul “fattore umano” (vedi articolo).
Dopo anni di esperienza e perfezionamento, si palesa infatti una rivalutazione del ruolo umano per la selezione dei migliori contenuti disponibili sul web, e per la loro promozione. Gli algoritmi, da soli, non bastano: al lavoro della macchina deve essere necessariamente associato il lavoro umano. Persone, in carne e ossa, che con la loro esperienza, conoscenza e coscienza, individuano e fanno emergere contenuti potenzialmente di grande interesse per il pubblico, ma che potrebbero essere tralasciati dagli algoritmi.
Siamo di fronte a un’inversione di tendenza? Certamente è ancora presto per dire se questa riconfigurazione condurrà o meno a un nuovo Umanesimo. Un dato, tuttavia, si impone: l’algoritmo non è l’unica chiave efficiente di interpretazione della realtà. Di più: se in altri contesti le macchine sempre più stanno sostituendo la forza lavoro umana, è parimenti vero che l’intelligenza artificiale a oggi disponibile non è in grado di decifrare correttamente ambiti complessi come i contenuti.
Il contributo della macchina è fondamentale per svolgere compiti noiosi - e fuori portata - per una Mente Umana, quali il calcolo e la verifica di milioni di dati in pochi istanti, ma per ottimizzarne il lavoro è comunque necessaria la “guida” di Persone in grado di vagliare un contenuto con criteri “altri” rispetto ad algoritmi, per quanto complessi.
Difficile fare previsioni su una possibile evoluzione, sebbene probabilmente assisteremo all’instaurarsi di una solida Partnership Uomo – Macchina, laddove, lavorando “fianco a fianco”, l’Uno sopperirà – a seconda dei contesti – ai limiti dell’Altra.
A farsi portavoce di questo scenario, negli ultimi mesi, sono stati appunto alcuni “giganti” del web 2.0: Twitter, attraverso le dichiarazioni del CEO uscente Dick Costolo, ha posto l’enfasi sul concetto di Expert Human Curation (locuzione che peraltro contraddistingue “ambiziosamente” anche l’attività di ComplexLab, ndr) che traduce la necessità di una Cura Umana per far emergere i contenuti migliori, dacché gli algoritmi, da soli, non sono efficaci.
Instagram ha dichiarato al Financial Times che si sta affidando sempre di più al “tocco umano”, riducendo l’utilizzo degli algoritmi.
Apple ha fatto trapelare di essere in cerca di giornalisti da impiegare nella ricerca dei contenuti più promettenti “dimenticati” dalle macchine.
Ad avvalorare il quadro sin qui delineato, è infine giunta la notizia per cui Google ha lanciato il Fondo per l'innovazione nel giornalismo digitale, che rappresenta uno dei tre pilastri della Digital News Initiative (DNI), avviata ad Aprile 2015 e frutto della partnership tra Google e i principali operatori europei dell’informazione (tra cui il quotidiano italiano La Stampa).
Nell'alveo della DNI, il Fondo ha l’obiettivo di sostenere il giornalismo di qualità attraverso la tecnologia e l’innovazione.
Angela Chirico
Responsabile Redazione
Marketing&Communication
ComplexLab Srl