5 novembre 2008
Think for the best, but for the worst prepare
Fernando Pessoa
Countrywide, Lehman Brothers, ING, Royal Bank of Scotland, AIG, Freddie Mac, Fannie Mae, Hypo Real Estate Bank, Depfa Bank, e la lista potrebbe continuare.
Ora iniziamo con qualche domandina…
Prima domanda, semplice semplice: cosa hanno in comune tutte queste altolocate società?
Semplice: sono fallite! Legalmente o solo operativamente (ossia, tecnicamente fallite, ma salvate da interventi governativi).
Seconda domanda ancora semplice: qual è la società tra quelle elencate che si distingue dalla altre?
Semplice: AIG – è l’unica società assicuratrice!
Terza domanda – più difficile: ma come diavolo può fallire una compagnia assicurativa, per di più della ‘stazza’ di AIG?
Chi ha letto i miei precedenti articoli – in particolare “Scenari Complessi: dai Credit Default Swaps (CDS) alla Deflazione morbida” - conosce già la risposta.
Per gli altri, una quarta domanda difficilissima: come hanno fatto le Generali a diventare (dati del 31 ottobre 2008) la prima compagnia assicurativa per capitalizzazione dell’EurAsia, e una delle prime a livello mondiale? Una compagnia il cui titolo ha perso il 39% del suo valore da inizio anno? Il cui vero merito sta tutto, quindi, nel demerito dei suoi concorrenti i cui titoli hanno perso da inizio anno il 64% (Allianz), il 52% (Axa), il 97,6% (AIG), il 72,4% (Aegon), il 95,2%, (Fortis), il 74,7% (ING), il 37,9% (Zurich), e via cantando… ? Come è possibile tutto ciò…?!
La risposta arriva sempre dai precedenti miei articoli, partendo dalla ‘trappola immobiliare’ scattata nel 2001 per arrivare ai Credit Default Swap (CDS): una trappola “globale al quadrato”, ossia globale sia per estensione geografica, sia per ceti sociali coinvolti (trattandosi di immobili, ossia case, capannoni, fabbricati, ville, ecc..) . Una ‘trappola’ che non risponde più alle logiche delle tradizionali crisi “DOC” (a denominazione d’origine controllata…), dalla bolla dei bulbi di tulipano olandesi del XVII secolo fino alle più recenti crisi russa, argentina, delle tigri asiatiche, ecc…
Una “crisi al quadrato” che prende il nome più consono di Apocalissi – ossia disvelamento di un nuovo equilibrio economico-finanziario-sociale (forse il “Novus Ordo Seclorum” profetizzato sul retro del One Dollar americano…?).
Insomma: la risposta alla terza e quarta domanda è che tutti, persino le inattaccabili e solidissime compagnie assicurative, sono cadute nella trappola della… complessità!
Una complessità del sistema finanziario, e non solo, che ha raggiunti livelli tali da portarla tecnicamente sull’Orlo del Caos, in un regime quindi imprevedibile e soprattutto ingovernabile.
Una complessità che le scarse conoscenze scientifiche delle classi politiche dirigenti stanno… incrementando – con:
- l’iniezione di ‘dopanti’ liquidità, che incrementano le ‘dinamiche’ del sistema,
- irrigidimenti del sistema stesso (per esempio, con la proibizione delle vendite short – ‘allo scoperto’),
- comunicazioni paradossali (“tutto sotto controllo, nessun pericolo”, e poi… la Germania da sola stanzia 500 miliardi di Euro per i possibili salvataggi di banche e altro…. sic!), e infine
- la sottovalutazione del fenomeno dei CDS (65 trillion$ emessi, ossia 65 milioni di milioni di $ …!!!).
Sono soprattutto questi ultimi strumenti assicurativi contro le possibili insolvenze dei Corporate Bonds ad aver prima strangolato il colosso AIG, e a preoccupare ora le altre compagnie assicurative mondiali, che ‘somatizzano’ tale malessere nelle basse quotazioni dei loro titoli azionari.
Dall’affanno delle banche che, come Unicredit, da almeno due anni dismettono ‘a stralcio’ blocchi di immobili mal digeriti dai pignoramenti per mutui non pagati, passiamo ora all’affanno molto più grave delle assicurazioni che hanno accettato di coprire anche i bond emessi proprio dalle banche più in affanno, e quindi alla ricerca disperata di danaro facile con i loro ‘sicurissimi’ corporate bonds dagli elevati rendimenti (possibile che la gente si dimentichi sempre che un alto rendimento corrisponde a un maggior rischio…..? Mah!)
So... what’s next?
Sempre col nostro approccio degli “Scenari Complessi Creativi”, nell’ambito della Finanza Scientifica, è possibile immaginare alcuni eventi-trigger e conseguenti scenari possibili, seppur imprevedibili.
Tra gli eventi-trigger immaginabili con un grado sufficiente di plausibilità, elenco: default di un paio di corporate bond prestigiosi (bancari e/o assicurativi, quale AIG...!), moti sociali in qualche grossa metropoli, crollo dei prezzi di immobili di pregio, ulteriore (ed eccessivo) abbassamento dei tassi di sconto che sarebbe il segnale ufficiale di stagnazione o, peggio, deflazione, un ‘incidente’ ad Obama…
Gli scenari, intesi come nuovi equilibri transitori, potrebbero di conseguenza essere: “deflazione morbida” (ossia un “effetto Argentina pilotato”), carenze reddituali e pensionistiche, abbassamento del tenore di vita, ritorno all’economia reale e produttiva, fine della “bolla Euro” con i prezzi deflazionati che tornano ad essere corrispondenti a quelli pre-Euro (e ciò varrà per le pizze, per le auto, per le case).
Forse, proprio in vista di tali scenari, tanta finanza islamica s’è già mossa per accaparrare quelle fette di economia reale che sarà utilizzata per soddisfare i mercati medio-orientali.
Forse, una ‘lezione’ ci arriva proprio dalla finanza islamica ,con il loro concetto centrale di rischio trasparente, noto e condiviso, tra imprenditori, investitori e banche: nessuno può guadagnare solo dagli interessi, senza condividere il rischio d’impresa!
Morale: il livello di complessità rende il sistema economico-finanziario ingovernabile, trasformandolo in un moderno Leviatano che si autoorganizzerà in base alle leggi fisiche dei sistemi complessi.
A ciascuno di noi decidere se optare per una ‘strategia sub-ottimale’, ossia rinunciare a guadagnare con gli investimenti finanziari per evitare rischi di perdita, oppure per una ‘strategia ottimale’, ossia ‘cavalcare’ – e mai prevedere! - i fenomeni complessi finanziari con una metodologia scientifica coerente con i sistemi complessi (vedi “Consulenza Finanziaria Scientifica: come sopravvivere e guadagnare oltre l’orlo del caos…” ).
Poiché… ogni Caos porta nuovi equilibri e, quindi, tante opportunità (imprenditoriali, immobiliari, esistenziali), soprattutto per le Piccole Medie Imprese (PMI) alle prese con la “Gestione delle Crisi d’Impresa”.
Il CAOS favorisce le menti preparate!
Per ulteriori informazioni e chiarimenti: nicola.antonucci@libero.it
Ad Majora!
Nicola Antonucci