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Explain it as simples as it is, but not simpler! - Albert Einstein
Tutta la Realtà, fisica, biologica, economica, meteorologica, sociologica... è complessa, ossia prodotta da innumerevoli connessioni “circolari” (interazioni reciproche tra più elementi). Lo sappiamo scientificamente soltanto dagli anni ‘70, grazie agli studi di E. Lorenz, M. Feingenbaum e molti altri scienziati.
Tutte le forme e strutture della Natura sono frattali, ossia derivate da commistioni di grandezze diverse, pur rispettando la stessa “forma formante”, la stessa essenziale “informazione genetica” ripetuta innumerevoli volte. Lo sappiamo scientificamente soltanto dagli anni ‘70, grazie agli studi di Benoit Mandelbrot.
Tutti i Comportamenti, biologici, psicologici, ludici, politici, evolutivi sono, quando vincenti e sostenibili, delle strategie miste (vedi la matematica Teoria dei Giochi), ossia un insieme di comportamenti (strategie) diversamente combinati tra loro in maniera non pianificabile, bensì probabilistico. Lo sappiamo scientificamente, in situazioni complesse con più di due “agenti”, soltanto dagli anni ‘50, grazie agli studi di John Nash (premio Nobel nel 1994).
Tutte le Comunicazioni Umane, in parte “digitali” (il contenuto, le argomentazioni, la logica...) e in parte “analogiche” (le relazioni, il body language, il “non detto”...) sono al 70% espresse in maniera NON verbale, e un ruolo chiave, secondo le più recenti e promettenti acquisizioni delle Neuroscienze, è svolto dai Neuroni Specchio. Una particolare classe di neuroni, scoperti originariamente nei macachi e, in seguito, individuati anche nell’uomo, che consentono al nostro cervello di correlare i movimenti osservati a quelli propri e di riconoscerne il “significato”, ovvero, in qualche modo, di “pensare il pensiero altrui”. Il Sistema mirror, com’è stato definito, costituisce la base biologica dell’empatia e dell’apprendimento per imitazione. Lo sappiamo scientificamente da pochissimo, dagli anni ‘90, grazie al Team di studio guidato dal neuroscienziato Giacomo Rizzolatti presso l’Università di Parma.
Le scoperte delle moderne discipline scientifiche devono aprirci, senza timori o diffidenze, a una visione della Realtà più corretta, approfondita e utile poiché ispirata a più evoluti concetti scientifici. Accettando di abbandonare i vetusti schemi indotti da una cultura che tende, soprattutto in Italia, a disconoscere il valore delle Scienze, e coltivando convintamente la conoscenza, comprensione e applicazione di tali concetti nel nostro quotidiano.
Solo così, implementati e falsificati sotto il cielo delle nostre quotidiane abitudini, emergeranno chiaramente:
- la Complessità, con le sue circolarità, imprevedibilità e mix frattali - sia comportamentali sia naturali;
- il valore vincente e felicitante di percorsi mentali non lineari e non pianificati rigidamente, di certo antitetici rispetto a quelli sinora ritenuti “vincenti” (quale il modello dell’uomo tutto d'un pezzo);
- il linguaggio non-verbale, e persino “neurale” (grazie ai Neuroni Specchio), con le sue ambivalenze, incomprensioni e, talvolta, incoerenze con il linguaggio verbale.
Un quadro che conduce a una sola possibile considerazione pratica: gli aspetti importanti della Vita e, in primis, la Felicità, quella sostenibile, non sono raggiungibili con l’ausilio di schemi lineari, semplici, pianificabili e rigidamente coerenti, perché tutta la Realtà, tutta la Natura, tutti i Comportamenti vincenti “parlano” un linguaggio opposto, quello della complessità, delle circolarità, della frattalità, dell'imprevedibilità, dell’inespresso.
Un Cammino verso la Felicità perseguito adottando schemi mentali e comportamentali, e quindi un “linguaggio” , opposti a quelli della Natura, ignorando quindi le più moderne acquisizioni scientifiche, è dunque destinato a un plausibile “baratro”….
Amico Viandante, medita!
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Nicola Antonucci
nicola.antonucci@libero.it
12 dicembre 2014